Idromele, una bevanda che arriva dal passato
Pubblicato da il mieledi nonno lello in prodotti dell'alveare · Martedì 31 Ott 2017
“In tante notti d’inverno, una candela di cera sulla tavola e un fuoco di ciocchi nella stufa di terracotta, il vecchio apicoltore accoglieva i suoi ospiti o dava conforto alla sua anima con una coppa di idromele. Una casa semplice, ma un bere ricco; molto amichevole la chiacchierata intorno al fuoco, assai stimolante il liquore..."
Padre Adam (monaco benedettino e apicoltore all'Abbazia di Buckfast)
Dal greco ὕδωρ, hýdor "acqua" e μέλι, méli "miele", L’ Idromele (noto anche come "la bevanda degli dei") viene prodotto dalla naturale fermentazione di un mosto di acqua e miele. La sua storia antichissima, è affascinante ed avvolta nel mistero. E' ancor più antico della birra e del vino in quanto prima di essere coltivatore di grano e vite l'uomo fu raccoglitore di miele.
Nella tradizione antica era abitudine donare alle coppie appena sposate idromele da consumare durante il primo ciclo lunare da sposi (un mese circa), in modo da assicurare felicità e fertilità alla coppia. Probabilmente da questo deriva il termine "luna di miele".
Sebbene così diffuso nell'antichità, oggi è un prodotto particolarmente di nicchia. Probabilmente la princpiale motivazione fu l'arrivo della vite e la produzione di vino, economicamente più vantaggiosa; inoltre il vino era strettamente legato anche al Cristianesimo (eucarestia) e l'idromele era vista come una bevanda pagana.
Dal XIX secolo nasce un idormele 'moderno', figlio della scoperta dei lieviti e degli studi enologici, sicuramente di migliore qualità rispetto a quello prootto nel passato. Condivide oggi tecnologie produttive con il vino, differnziandosi principalmente per la materia prima utilizzata (miele / uva). La lavorazione prevede varie fasi: la preparazione del mosto, l'aggiunta di lieviti seguita dalla fermentazione, l'affinamento e l'imottigliamento.
Proporio per la lavorazione analoga al vino, l'idromele per alcuni aspetti si presente simile, anche se la parte aromatica e cromatica del miele sono protagonisti.
L'idromele ha sicuramente un gusto molto complesso (con note dolci ,fruttate e speziate), raramente si coglie tutto al primo assaggio. La temperatura di servizio è tra gli 8° e 10 ° C. Si accompagna a tavola con formaggi e con pasticceria fresca o secca (fantastico con i cantucci o con i nostri biscotti al miele); ottimo anche da meditazione, assaporatelo davanti al camino!
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